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Verona

Verona è per me una città speciale, un luogo del cuore che mi riporta indietro negli anni, quando affrontavo i primi viaggi da sola in treno, per andare a trovare la mia amica Antonella.

Mi sentivo a casa con la sua famiglia e mi sentivo a casa per le vie della città, un piccolo gioiello, ma di grande valore, Piazza Bra, l’Arena, i Lungadige, il balcone di Giulietta, il Teatro Romano.

Una piccola città viva e vivace, ricca di eventi culturali, soprattutto in estate quando l’Arena presenta un cartello delle più belle e famose opere liriche, da vedere almeno una volta nella vita, in una cornice fantastica.

E come non amare la Festa di Santa Lucia, il 13 Dicembre, che per i Veronesi è più importante del Natale.

È molto suggestivo passeggiare fra i banchi allestiti in Piazza Bra, e comprare leccornie e doni per i bimbi e per i grandi.

Tutto questo condito da confidenze e risate, eravamo due amiche affiatate che affrontavano la vita con la giusta allegria ed entusiasmo. 

E quanti incontri strani, come quella volta in cui una simpatica vecchietta mi schiaffeggió sull’autobus senza motivo, blaterando frasi sconclusionate. Ne ridiamo ancora adesso. D’altronde si sa, Veneziani… gran signori, Padovani… gran dottori, Vicentini… magna gatti e Veronesi… tutti matti! 

Una volta maggiorenni iniziammo a dedicarci con cura ad una delle nostre passioni: visitare le varie cantine sparse per la città e prenderci un’ombra de vin,  così detta perché un bicchiere di vino fa appena ombra sul tavolo, non può nuocere, è una bazzecola, sono altri i problemi nella vita. 

Se questa è pazzia…