l’Amaro

L’amaro è un liquore che deriva dagli elisir, cioè quelle miscele medicamentose prodotte nel Medioevo nei monasteri, con erbe officinali e diverse botaniche. L’Italia è il paese che ne produce di più e che l’ha inventato alla fine del Moedioevo: è senz’altro uno dei prodotti più rappresentativi della nostra tavola e in ogni regione, nessuna esclusa, ne troviamo di caratteristici.

La produzione dei primi amari risale al 1300 e, fino al 1500, le preparazioni erano tutte solo ad uso farmacologico: Il famoso elisir un tempo curava davvero le malattie e gli uomini di chiesa lo adottarono contro varie affezioni; solo con l’arrivo delle spezie indiane e sudamericane ci fu una svolta nel gusto e nel Rinascimento nacquero anche gli amari più “piacevoli”: conquistarono prima la corte di Caterina de Medici e poi, da metà ’800, i salotti aristocratici.
Con l’aggiunta di zucchero, in epoca moderna, l’amaro esce definitivamente dalle farmacie e arriva sulle tavole, più gradevole e delicato nel gusto.

Dopo un periodo in cui nelle case degli italiani era diminuito l’interesse e l’abitudine di consumare l’amaro, negli ultimi anni, grazie ad una ripresa del loro utilizzo nella preparazione di cocktail e long drink, sono ritornati in auge i marchi storici della liquoreria italiana e l’abitudine di sorseggiare l’amaro dopo i pasti come compagno del caffè.